Ad Alessandra Belledi, che se ne è andata.

Ciao, Alessandra. Da stamattina ho un’immagine in testa, quella di una vetrata recuperata non so in quale magazzino del Comune di Parma dai contorni rossi e blu (forse dismessa da una scuola…) e montata nottetempo per dare luce all’ufficio in cui lavoravamo in tanti qui, al Teatro Due. Era il 1981 e iniziavi quel giorno il tuo stage nell’organizzazione, il cemento ancora fresco, ci siamo guardate e siamo scoppiate a ridere. Ci conoscevamo da prima, dalla partecipazione ai Collettivi femministi, dalle manifestazioni degli Studenti extraparlamentari di sinistra. Abbiamo iniziato a fare teatro professionalmente nello stesso momento. Tu hai scelto di aderire fin da subito al Teatro delle Briciole che si era trasferito da Reggio Emilia su proposta di Gigi Dall’Aglio e realizzava i suoi straordinari spettacoli in quello che oggi è lo Spazio Minimo del Teatro Due. La storia è davvero lunga e intensa.

Hai fatto teatro per oltre quarant’anni, hai inventato, hai costruito con e per i giovani, per questa Città, ti sei battuta, abbiamo parlato a lungo anche degli errori (chi non ne fa?!), ma nessuno deve essere legittimato ad avvallare l’ineludibilità di “invenzioni sprecate”…

Oggi ti dedichiamo il silenzio, quello buono, quello che solo i veri teatranti sanno creare.

Paola Donati