ANTONIS FOSTIERIS, DURS GRÜNBEIN, ANTONELLA ANEDDA

Letture in italiano di ALVIA REALE e BRUNA ROSSI

 

Alle attrici sarà affidata anche la lettura di alcune poesie del poeta e Premio Nobel nigeriano Wole Soyinka la cui presenza è stata precedentemente annunciata, ma disdetta a causa di un problema di salute.

29 giugno 2017, ore 21.00

Arena Shakespeare

in collaborazione con il Comune di Parma

In occasione dell’apertura dell’Arena Shakespeare, Poesia in Arena ospiterà grandi poeti contemporanei internazionali. Il programma intende offrire reading in lingua originale, in cui gli autori stessi daranno voce alle istanze e ai desideri oggettivati nei versi delle loro opere, e in italiano, a cura degli attori che si offriranno quale ideale contrappunto alla lettura dei poeti. Grazie alla collaborazione di Nicola Crocetti, editore, traduttore e direttore di Poesia mensile internazionale di cultura poetica, saranno presenti alcuni fra i maggiori poeti del mondo.

Il primo appuntamento vedrà coinvolti Antonis Fostieris, Durs Grünbein e Antonella Anedda.

Antonis Fostieris è uno dei protagonisti del mondo culturale ateniese. Nato nel 1953, ha studiato Legge ad Atene e alla Sorbona di Parigi. Dal 1975 al 1981 è stato direttore dell’annuario “Pìisis”. Nel 1981 ha fondato, con Thanasis Niarchos, la rivista letteraria “I léxi”, che è stata una delle più importanti di Atene. Grande conoscitore della poesia internazionale, ha tradotto Henry Miller, Boris Vian, Max Jacob, Paul Eluard. Nel 1971 ha pubblicato la sua prima raccolta poetica, Il lungo viaggio. Con l’ultima, Prezioso oblio, ha vinto nel 2004 il Premio Nazionale di Poesia. Leggendo le raccolte di Fostieris colpisce da un lato la ricchezza di un pensiero che diventa poesia nel modo più naturale, dall’altro la trama sottile di riferimenti culturali che si addensano soprattutto intorno ai filosofi presocratici, come Empedocle ed Eraclito, i filosofi dell’essere e del tempo. Attingendo alla ricchissima tradizione greca, Fostieris ricorre al lessico classico e del Nuovo Testamento, e naturalmente a quello di molti poeti a lui affini, ma anche ai detti della saggezza popolare. Nella sua poesia sono frequenti le ambiguità, i doppi sensi semantici, le invenzioni, i rimandi interni e i giochi fonici. Nella poesia di Fostieris ritroviamo i grandi interrogativi dell’uomo sul legame tra amore e morte, sulla banalità del quotidiano, sul rapporto tra l’autore e la sua opera. Ritroviamo anche temi come l’usura del tempo, la vanità della bellezza, l’orrore di fronte all’ineluttabilità della morte. Perché attraverso il rapporto dell’essere con la morte e con la lingua passa il confronto degli uomini con il mondo che li circonda.

Considerato uno dei più importanti poeti tedeschi viventi, Durs Grünbein è un poeta del presente. Nativo di Dresda, la città tristemente famosa per il bombardamento che la rase al suolo nel 1945 ad opera degli Alleati, il poeta si pone come testimone di una memoria che non è personale o collettiva, ma che vive all’interno dei monumenti diroccati e nello sguardo affettuoso e amaro di chi oggi la abita, soprattutto dopo il paradossale periodo di “modernizzazione” vissuto sotto la DDR. Grünbein non pensa ci sia spazio per il futuro: in una poesia fatta di immagini e di suoni allo stesso tempo personali e universali, si domanda invece come convivere con un presente che sembra annientare il passato (come un bombardamento) e non dare nessuna possibilità per l’avvenire. Il suo sguardo lucido e preciso, in cui si legge una vena malinconica e umanissima, ha reso il poeta celebre anche oltre i confini del suo Paese e lo ha portato a ricevere riconoscimenti come il Premio Büchner nel 1995 e il Pasolini nel 2006. Grünbein è attualmente membro dell’Accademia Tedesca per la Lingua e la Poesia e dell’Accademia delle Arti di Berlino-Brandeburgo.

Poeta e saggista, Antonella Anedda è laureata in Storia dell’Arte Moderna e vanta una lunga carriera di insegnante (Università di Siena-Arezzo, Sapienza Università di Roma, Università della Svizzera Italiana). È anche traduttrice di testi classici e moderni, collabora con numerose riviste e la sua poesia è presente in numerose antologie. Distaccandosi dalle correnti moderniste che insistono sulla soggettività lirica, la poesia di Anedda è fatta di un rapporto dialogico con numerosi interlocutori, primi fra tutti gli oggetti, i quali diventano testimoni di una sensibilità e di uno sguardo personale ma al contempo universale. Lo scardinamento del soggetto ridefinisce la percezione, la quale “si manifesta nell’osservazione degli oggetti e degli spazi, nell’esercizio della descrizione e dell’ascolto”. Invece che dipanarsi nel tempo, l’esperienza di fatti e sensazioni come la morte o l’assenza si presenta attraverso presupposti spaziali, e si concretizza in immagini in apparenza quotidiane, ma che guardano al mito, al passato, all’indescrivibile.

Bruna Rossi

Dopo essersi diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna, dal 1986 al 1989 frequenta il Corso per attori alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano.
Scelta da Mario Martone, debutta ne La seconda generazione, iniziando la propria collaborazione con Teatri Uniti.
Il corso biennale di formazione e perfezionamento “Progetto Euripide”, diretto da Massimo Castri, segna l’inizio della collaborazione con il regista toscano: da Amoretto di Schnitzler e La vita è sogno di Calderòn de la Barca fino a Quando si è qualcuno di Pirandello e Tre sorelle di Cechov.
In questi anni ricchi di preziose collaborazioni, tra gli altri Valerio Binasco, Nanni Garella, Marco Sciaccaluga, Bob Wilson, Bruna Rossi vince il Premio Duse come miglior attrice emergente per la sua interpretazione di Nennele in Come le foglie di Giacosa, per la regia di Cristina Pezzoli.
Dall’iniziale periodo napoletano emerge successivamente un importante sodalizio artistico con Toni Servillo, che la dirige in Tartufo di Molière e ne Il lavoro rende liberi di Vitaliano Trevisan.
Dal 2008 inizia la sua collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano partecipando a numerose produzioni:diretta da Luca Ronconi, ha recitato in Giusto la fine del mondo di Lagarce, Il mercante di Venezia di Shakespeare (per la cui interpretazione è finalista ai Premi Ubu 2010), Il panico di Rafael Spregelburd e Celestina, laggiù vicino alle concerie in riva al fiume di Michel Garneau.
Sempre al Piccolo, ha partecipato a I pretendenti di Lagarce e Nathan il saggio di Lessing, entrambi con la regia di Carmelo Rifici; La cimice di Majakovskij, regia di Serena Sinigaglia, Divine Parole di Ramòn Maria del Valle-Inclàn, regia di Damiano Michieletto e Bella e fiera di Laura Curino con la regia di Emiliano Bronzino.
Da anni collabora con la Fondazione Teatro Due di Parma partecipando a spettacoli quali L’Istruttoria di Peter Weiss, Fedra di Ritsos, Progetto Mayorga e altre produzioni.
A breve sarà in tournée con Fedra di Seneca, prodotta dall’INDA per il Teatro Greco di Siracusa, con la regia di Carlo Cerciello.
Nel contesto di una carriera sostanzialmente teatrale, Bruna Rossi ha partecipato a produzioni televisive e film di Citto Maselli, Gabriele Muccino, Roberto Andò, Gilberto Squizzato, Pasquale Pozzessere, Laura Muscardin, Mario Martone, Giuseppe Gagliardi e altri.

Alvia Reale

Diplomatasi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, è considerata una delle attrici più interessanti della sua generazione. È tra i protagonisti degli spettacoli di registi italiani ed europei come Luca Ronconi, Massimo Castri, Eimuntas Nekrosius, Aldo Trionfo, Cesare Lievi, Roberto De Simone, Valerio Binasco, Enda Walsh.
Si è impegnata anche nella valorizzazione della drammaturgia contemporanea con registi come Valter Malosti, Renato Carpentieri, Federico Tiezzi, Mauro Avogadro, Leo Muscato.
Con Mandracchia, Toffolatti, Torres ha fondato il gruppo “Mitipretese” con il quale ha diretto ed interpretato : ” Roma ore 11″ Di Elio Petri, Premio ETI- Olimpici del TEATRO Migliore spettacolo di innovazione 2007; “Festa di Famiglia” Da Luigi Pirandello, Premio Alabarda d’Oro Migliore spettacolo dell’anno 2010; ” Troiane. Variazioni sul mito ” Da Euripide.
Riconoscimenti: Premio Le Maschere del Teatro 2016, Premio Alabarda d’Oro -Citta Di Trieste 2010, Premio Eti -Gli Olimpici del Teatro 2007, Premio Kaos -Luigi Pirandello 2001, Premio Eleonora Duse 1996, Biglietto d’Oro Agis-BNL 1995, Maschera d’Oro Premio IDI 1993
Teatrografia: Il Prezzo di A.Miller (regia di Massimo Popolizio), Porcile Di P.P. Pasolini (regia di Valerio Binasco), Il Giuoco delle Parti di L. Pirandello (regia di Roberto Valerio), Il Panico di R. Spregelburd (regia di Luca Ronconi), Tutto su mia madre di S. Adamson da Pedro Almodóvar (regia di Leo Muscato), L’impresario delle Smirne di C. Goldoni (regia di Luca De Fusco), Peccato che sia una sgualdrina di J. Ford (regia di Luca De Fusco), Il re muore di E. Ionesco (regia di Pietro Carriglio), La corda sensibile da R. Viviani. (regia di Renato Carpentieri), Io ti guardo negli occhi di A. Malpeli (regia di CHERIF), Prometeo di R. Garcia (regia di CHERIF), Le rane di Aristofane (regia di Luca Ronconi), Le baccanti di Euripide (regia di Luca Ronconi), Amor nello specchio di G.B. Andreini (regia di Luca Ronconi), Ivanov di A. Cechov (regia di Emuntas Nekrosius), Gl’innamorati di C. Goldoni (regia di Massimo Castri), La fuga di Emma di N. Fano. (regia di Renato Carpentieri), Amleto di W. Shakespeare (regia di Antonio Calenda), Altri tempi di R. Battaglini (regia di Mauro Avogadro), Medea di C. Wolf (regia di Renato Carpentieri), Donna Rosita nubile di F. Garcia Lorca (regia di Cesare Lievi), Conversazione per passare la notte di R. Battaglini (regia di Federico Tiezzi), Quer pasticciaccio brutto… di C.E. Gadda (regia di Luca Ronconi), Il tempo e la stanza di B. Strauss (regia di Valter Malosti), Anna Cappelli di A. Ruccello (regia di Valter Malosti), Rosanero di R. Cavosi (regia di Antonio Calenda), Susn di H. Achternbusch (regia di Valter Malosti), Agamennone di Eschilo (regia di Roberto De Simone), La tana di A.Bassetti (regia di Antonio Calenda), Anatol di A.Schnitzler (regia di Nanni Garella), L’uomo difficile di H. von Hofmannstal. (regia di Luca Ronconi), La pazza di Chaillot di J. Giraudoux (regia di Luca Ronconi), Gli ultimi giorni dell’umanità di K. Kraus (regia di Luca Ronconi), Strano interludio di E. O’Neill (regia di Luca Ronconi).