Chiara (o Chiaretta) è un’orfana che venne abbandonata all’età di due mesi davanti all’istituto della Pietà di Venezia nell’aprile del 1718. Non un fatto nuovo: gli ospedali di Venezia erano istituti che fin dal sedicesimo secolo si occupavano dei bambini abbandonati e che si prefiggevano l’alto e nobile obiettivo di farne cittadini utili alla comunità, con scopi pratici o artistici. La Pietà di Venezia aveva raggiunto una grande fama in tutta Europa, grazie all’alto livello della formazione artistica delle fanciulle ospitate (le “putte”) e grazie ai benefici di una classe altolocata e prodiga di beneficienza con cui si era formata una delle più straordinarie orchestre europee, in grado di rivaleggiare con le grandi istituzioni dell’epoca.
IL DIARIO DI CHIARA
Confessioni di una figlia di choro
da un’idea di Fabio Biondi con Tania Rocchetta e Federica Sandrini, Europa Galante: Fabio Biondi, Fabio Ravasi , Andrea Rognoni – violini, Stefano Marcocchi – viola, Antonio Fantinuoli – cello, Patxi Montero – violone, Paola Poncet – cembalo, Giangiacomo Pinardi – teorba e liuto, revisione delle musiche a cura di Fabio Biondi, suono Andrea Romanini, suono concerto Mario Berciga e Giovanni Pigino, montaggio Amedeo Guarnieri e Lucrezia Le Moli, prodotto da Lucrezia Le Moli e Fabio Biondi, produzione esecutiva Europa Galante, direzione produzione Anne de Labra, produzione esecutiva Fondazione Teatro Due, fotografia Andrea Camozzi, sceneggiatura Amedeo Guarnieri, regia Lucrezia Le Moli