di Roberto Cavosi con Roberto Abbati, Alessandro Averone, Paolo Bocelli, Federica Bognetti, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Luca Giordana, Tania Rocchetta, Antonio Tintis, Nanni Tormen, Marcello Vazzoler esecuzione musicale Alessandro Sgobbio

Sulla base di una notizia di attualità, l’autore e drammaturgo Roberto Cavosi ogni giorno servirà un copione che alla sera verrà presentato come una piccola pièce originale ed estemporanea dagli attori della Compagnia di Teatro Due. Un modo di osservare la ‘nostra realtà’ attraverso strumenti di indagine solitamente inconsueti per un approfondimento così ravvicinato; un curioso abbinamento fra giornalismo e teatro ispirato a piccoli o grandi fatti d’attualità. Il tre luglio 2000, negli studi radiofonici di Radio3 è cominciata l'avventura di "Teatrogiornale". In realtà nemmeno io, quando ho ideato il "format", avevo ben chiara la sua definizione. Cos’è "Teatrogiornale": Informazione? Teatro? Fiction? Fantasia? Realtà? Forse nessuna e al tempo stesso tutte queste cose. In "Teatrogiornale", infatti, vengono alternate ad arte una notizia del giorno e una fiction\pièce teatrale estemporanea che rimanda alla notizia stessa. La notizia viene letta da uno speaker come fosse l'annunciatore di un GR, in contrapposizione alla parte drammatizzata, dove i colori dei sentimenti cercano il più possibile di emergere. Il percorso di ogni puntata di "Teatrogiornale" si consuma in una sola giornata: la mattina viene scritto il testo, il pomeriggio è dedicato alle prove con gli attori, la sera alle 20 viene recitato in diretta. Un'avventura, una vera avventura affascinante e coinvolgente, dove la propria sincerità umana e professionale viene messa ogni giorno alla prova, dove la velocità d'esecuzione ti obbliga alla spontaneità, alla pennellata impressionista, al lampo. Lo scopo di "Teatrogiornale" è quello di permettere all'ascoltatore un confronto con la realtà attraverso strumenti d'indagine insoliti per un approfondimento così ravvicinato. Usare cioè il teatro come cartina tornasole del presente, anzi di un "superpresente" fresco di giornata. Un pensiero costante che avevo mentre progettavo il programma era di riuscire a trasformare la cronaca in metafora, in parabola. Il problema era capire come strutturare la parte drammatica senza che questa diventasse solo una semplice drammatizzazione del fatto raccontato. È un pò il problema che in generale i miei colleghi ed io ci poniamo quotidianamente: come raccontare l'oggi, come rendere il teatro materia viva. Gli argomenti affrontati sono stati tantissimi: da Camp David, allo sbarco degli albanesi sulle coste pugliesi, dagli incendi alle alluvioni. Sono stati coinvolti personaggi potenti come Clinton, Arafat, Haider, Bush… Clonazione e bioalimentazione hanno trovato il loro spazio, così come la pedofilia, il dibattito tra fede e scienza o il terrorismo. Ogni volta lo sforzo è stato quello di creare delle suggestioni non spettacolaristiche ma di immersione in altre dimensioni che non siano quelle della semplice constatazione ed illustrazione di un fatto. Roberto Cavosi