Pochi giorni fa è morto Andrzej Wajda. Regista cinematografico e grande uomo di teatro, ha raccontato il secolo breve dei dolori intimi e collettivi, degli stermini, delle ingiustificate tragedie; per lui infatti l’artista è portatore di un messaggio civile e detiene responsabilità importanti rispetto alla società. Il suo teatro invade il cinema e viceversa: sono numerose infatti le opere che dalla scena passano alla pellicola, perché la sua idea di messinscena include una contaminazione. È lui stesso ad affermare: “approfitto della mia esperienza cinematografica per accrescere l’intensità, la purezza dei mezzi d’espressione del teatro”.
Nel 1986, in occasione di Teatro Festival Parma, ha portato a Teatro Due Delitto e Castigo di Dostoevskij, ultimo tassello di un personale e importante trittico che includeva anche Demoni e Nastasja Filipowna, rilettura de L’Idiota.