Giovedì 30 gennaio 2020 Massimo Cacciari ha incontrato il pubblico di Fondazione Teatro Due nell’ultimo di tre incontri organizzati in occasione della produzione di MANDRAGOLA di Niccolò Machiavelli diretto da Giacomo Giuntini, per approfondire le tematiche del testo e il pensiero dell’autore, tornato improvvisamente centrale nel dibattito politico culturale europeo degli ultimi anni. Intervistato da Margherita Portello, Cacciari ha spiegato come l’autore ritenesse che “la virtù si possa esplicitare solo nell’agire politico e l’agire politico si espliciti nel saper governare uno Stato. In Machiavelli troviamo l’assoluta antitesi di ciò che oggi si intende per politica. Questi esseri ignobili – continua concentrandosi sul tema dell’incontro, i personaggi di Mandragola – questi suoi protagonisti, non solo, appunto, sono lontanissimi dalla politica in quanto virtù di saper costituire uno Stato, ma, non costituendo uno Stato, si detestano, si odiano e si fanno del male reciprocamente. Si comportano quindi in modo crudele uno nei confronti dell’altro. Tutto questo raccontato con il linguaggio della commedia, ma dietro la commedia, come si sa, c’è la tragedia.”