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Laura Marinoni / Alessandro Nidi

LA GILDA

ARENA SHAKESPEARE
14 settembre, ore 21:00

da La Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori

con Laura Marinoni e
Alessandro Nidi pianoforte

adattamento e cura registica Laura Marinoni
direzione musicale Alessandro Nidi
movimenti coreografici Cristina Bucci
costumi Gianluca Sbicca
produzione International Music and Arts

Ho lasciato il teatro, quel giorno folle di fine febbraio in cui iniziava l’incubo della pandemia, nei panni della Monaca di Monza dei Promessi Sposi di Testori, e Testori fa rinascere adesso la Gilda…
È successo con la naturalezza delle cose belle, pensare a un nuovo progetto artistico insieme al mio amico e formidabile musicista Alessandro Nidi, immaginando una “cantata teatrale”, piena di musica, canzoni, suggestioni legate a Milano, a quella Milano dei miei nonni che parlavano ancora in dialetto e vivevano proprio dalle parti del Mac Mahon. Mi sembra di conoscerla, la Gilda. E la lingua stupefacente con cui l’autore la fa parlare, come un torrente in piena; quella vitalità senza freni che racconta la fatica di sopravvivere e la passione in- contenibile per il sesso sì, ma soprattutto per l’amore. Testori mi commuove, sempre. E mi diverte, mi fa sentire a casa, agganciata agli anni in cui stavo per venire al mondo e che poi ho respirato da bambina. Mi aiuta a ridare forma al nostro mondo di oggi, tornando all’autenticità. Non c’è mai giudizio in Testori, solo uno sguardo innamorato per i suoi personaggi esuberanti di periferia, soggetti da fotoromanzo dal cuore spalancato. Ho tanta voglia di farla vivere, questa Atomica dei quartieri bassi, che si vende per far uscire di galera il suo Gino e poi viene scaricata proprio in ragione del suo “darsi intorno”. Mi assomiglia la sua tenacia, la sua purezza.
“Gli uomini! Che meraviglie, madonna. Ma che schifo!”

Laura Marinoni

 

La prima musica che si affaccia al balcone della Gilda è una canzone di Jannacci. È una delle canzoni che amo di più e che in questo frangente non si lega nemmeno tanto al racconto. Ma profuma, odora di quella Milano, racconta precisamente quelle persone, quelle piazze, quelle vie. Jannacci sembra la naturale colonna sonora di questo racconto. Ho provato però ad andare oltre. E si sono presentati poeti-musicisti immensi come Ferré o Monteverdi. La sorpresa è che Testori li trasforma. Avvicinandosi alla Gilda le loro musiche cambiano prospettiva, si plasmano nel suo mondo, raccontano sentimenti nuovi. Qui le canzoni assumono funzioni alternanti: sono cantate dal personaggio e diventano voce viva di questa donna, oppure approfondiscono le tematiche del racconto riproponendo altre storie. E allora non sarà più Gilda a cantare ma la voce dell’attrice. Sarà Laura che si sostituirà al personaggio suggerendoci un nuovo pensiero, uno sguardo da fuori, una lettura diversa. Il pianoforte e il pianista accompagnano la protagonista come i suoi amici del cuore; in altre occasioni diventano commento intimo, ispirandosi a quella scrittura avvolgente, alle sfumature della voce di Laura, alla passione vera, semplice e profonda della sua Gilda. Ecco che provano insieme a riempire l’aria di note dolenti o serene, nella speranza che possano divenire, almeno per un attimo, un tutt’uno con la Gilda del Mac Mahon.

Alessandro Nidi