Nell’ambito di Reggio Parma Festival
IL MONDO DI IERI
Fra Dio e il Diavolo

LA NOTTE BIANCA DEI SOVIET

2 dicembre 2017
dalle 17.30 fino a notte fonda

PROGRAMMA

Ore 17.30
Film
LA SIGNORINA E IL TEPPISTA
regia di Vladimir Majakovskij ed Evgenij Slavinskij,
con Vladimir Majakovskij, Aleksandra Rebikova, Fyodor Dunayev
sonorizzazione dal vivo Ruggero Genti
in collaborazione con Cineteca di Bologna

Edmondo De Amicis ispira, con il suo racconto La maestrina degli operai, l’unico titolo sopravvissuto nell’attività cinematografica di Vladimir Majakovskij, La signorina e il teppista. Realizzato nel 1918 su sceneggiatura e nell’interpretazione del poeta, la pellicola racconta la storia di un furfante innamorato della maestra di una classe collettiva di paese nella Russia pre-rivoluzionaria.
Un soggetto molto romantico, in cui Majakovskij riprende un personaggio comune nella sua poesia non ideologica, il “teppista”, un’irresistibile canaglia dal cuore d’oro con una pericolosa propensione ad innamorarsi follemente e a farsi spezzare il cuore. Un personaggio probabilmente autobiografico.
La signorina e il teppista documenta non solo la passione di Majakovskij per il cinema, espresso nei numerosi richiami a Douglas Fairbanks, Charlot e Keaton che si trovano nei suoi poemi, ma anche il suo talento di interprete: come ha detto Goffredo Fofi «nel ruolo che si è scritto addosso, su misura, Majakovskij, con la sua ombrosa virilità, sa gestire la mimica corporea e facciale con perizia sorprendente: se il corpo è ancora teatro, il volto è già cinema».

Ore 18.45
I POETI SULLE MINE
Pastiche poetico-teatrale da Majakovskij e gli altri
Con Raffaele Esposito, Orlando Cinque, Anahì Traversi
produzione Fondazione Teatro Due
in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Una casa piccola, molti spazi condivisi, praticamente una vita comune. È quella di Osip e Lili Brik, marito e moglie, insieme al poeta della Rivoluzione, l’uomo con una cravatta di camicia e una camicia di cravatta, il cantore delle folle, Majakovskij. Nel fervore della nazionalizzazione, pubblico e privato si fondono in un gorgo che è futuro e passato, teatro e realismo, Rivoluzione permanente e lotta alla burocrazia. L’amore impossibile di un uomo che è stato tutto, una voce potente come 150000000 persone e troppo flebile per strappare l’esclusività alla donna della sua vita. L’universo in un appartamento, su un palcoscenico, in piazza. È in quella casa piccola che si consuma la vita del rappresentante di una generazione che ha dissipato i suoi poeti.
Lenin incoraggiò la partecipazione dell’Intelligencija alla costruzione del nuovo mondo rivoluzionario, in una vera e propria chiamata alle armi delle penne più autorevoli della letteratura nazionale, non meno affilate delle baionette dell’Armata Rossa. Non tutti cantarono all’unisono il peana rivoluzionario…
Autore controverso e provocatorio, Vladimir Vladimirovic Majakovskij, resta una delle voci più potenti della grande fucina artistica sviluppatasi negli anni del ribaltamento politico e culturale della Russia post-zarista, complici gli allestimenti di alcune fra le sue opere teatrali da parte di un Maestro della regia teatrale, Vsevolod Mejerchòl’d.

“Poeti sulle mine” è inserito nella rassegna “Diciassette. 1917. L’anno delle Rivoluzioni”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, in occasione del primo centenario della Rivoluzione Russa.

Dalle 18.50
Installazione sonora
LA STANZA DELLA RIVOLUZIONE
Adattamento di Silvana Natoli da “I dieci giorni che sconvolsero il mondo” di John Reed
Ideazione Lisa Ferlazzo Natoli e Maddalena Parise
Voce Elio De Capitani
Paesaggio sonoro Gianluca Ruggeri
Regia del suono Giuseppe Silvi

22 minuti per raccontare in un’istallazione sonora – con le parole di John Reed e la mirabile interpretazione di Elio De Capitani – la Rivoluzione bolscevica. Quei dieci giorni che, fra l’ottobre e il novembre del 1917, sconvolsero il mondo. Dieci giorni che Reed, giornalista e militante socialista americano, ricostruisce in forma peculiare, a metà strada fra racconto, reportage giornalistico e cronaca in tempo reale.
272 pagine setacciate e condensate con cura da Silvana Natoli per ricordare – fra le note della Sinfonia n° 2 di Šostakovič utilizzata da Ejzenstejn per La Corazzata Potemkin ed echi lontane dell’Internazionale – le notti gelate a Pietroburgo, il governo provvisorio di Kerenskij, le prime parole di Lenin all’Istituto Smol’nij sede del Soviet o la stupefacente richiesta di soldati senza scarpe né cibo: “ci avete portato qualcosa da leggere?”. La registrazione in quadrifonia, come se la voce di De Capitani “accadesse” letteralmente “qui e ora” muovendosi nella stanza, e l’utilizzo di una cassa multidirezionale S.TO.NE danno al racconto di Reed l’imprevedibilità e l’incanto di quei dieci giorni.

Ore 19.30
ENTR’ACTE

Ore 20.30
TRIO KANON
Violino Lena Yokoyama Violoncello Alessandro Copia Pianoforte Diego Maccagnola
Musiche di Dmitrij Šostakovič
Trio per violino, violoncello e pianoforte No. 1 in do minore op. 8
Trio per violino, violoncello e pianoforte No. 2 in mi minore op. 67

Una preziosità tratta dalla produzione cameristica di Dmitrij Šostakovič, artista emblematico del travagliato rapporto fra arte e potere costituito. Il programma prevede l’esecuzione del Trio per violino, violoncello e pianoforte n. 1 in do minore op. 8 , composizione giovanile, scritta durante la convalescenza post – operatoria in Crimea, ed il Trio per violino, violoncello e pianoforte n. 2 in mi minore op. 67, in cui l’alternanza di momenti lirici e scherzosi rispecchiano i sentimenti nei confronti del defunto Ivan Sollertinskij, critico musicale e grande amico del compositore, cui il brano è dedicato.

Ore 21.30
LES ADIEUX! PAROLE SALVATE DALLE FIAMME
Ideazione Lisa Ferlazzo Natoli, Gianluca Ruggeri
Voci recitanti Lisa Ferlazzo Natoli, Fortunato Leccese
Musiche a cura e di Gianluca Ruggeri
Immagini Alessandro Ferroni, Maddalena Parise
Disegno luci Luigi Biondi
Regia, Spazializzazione del suono Giuseppe Silvi
Flauti e Live electronics Elena D’Alò
Bayan Andrea Pennacchi
Viola Costanza Negroni
Percussioni e Live electronics Gianluca Ruggeri
Soprano Galina Ovchinnikova
Regia Lisa Ferlazzo Natoli

“Un melologo per il nuovo millennio” Les Adieux! Parole salvate dalle fiamme è un incontro di voci recitanti, musica e video. I tre attori si confrontano con un ensemble di quattro strumenti (viola, flauti, bayan e percussioni) Esenin, Majakovskij, Pasternak e Blok, compagni di strada della rivoluzione e dissidenti per posizione, con le loro parole, le loro contraddizioni, le loro morti e i loro esili, sono protagonisti di una traversata da un’epoca a un’altra, un viaggio a ritroso per recuperare radici antiche, trovare in versi e parole il ritmo di tamburi e il refrain di ballate popolari. Schegge d’esecuzioni celebri, discorsi di Lenin, Trotsky e Chrušcëv alla nazione, esperimenti futuristi e canti dell’Armata Rossa si muovono insieme a frammenti di film di Ejzenštejn, materiali d’archivio, riprese live ed elaborazioni video, in un continuum musicale attraverso il quale reinventare associazioni e narrazioni, riportare in vita l’alba di un’epoca e la sua fine, percepirne la folgorante eredità.

Ore 22.30
Comincia la notte bianca…

Crediti immagine:
N. Denisovsky, Il settantacinquesimo compleanno di Majakovskij, 1968 – Patrimonio di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

A cento anni dalla Rivoluzione d’OttobreFondazione Giangiacomo Feltrinelli prosegue nella propria indagine sull’identità europea con una mostra dal titolo “1917-2017: Una storia europea chiamata Rivoluzione”. Esposta per la prima volta una selezione dall’eccezionale patrimonio documentale russo e sovietico della Fondazione, arricchito di recente dalla Collezione Alberto Sandretti, considerato tra i più importanti in Europa. Le idee ispiratrici del fenomeno rivoluzionario, lo sviluppo economico fra industrializzazione e modernizzazione, i modelli di propaganda e l’autorappresentazione del mondo sovietico sono i temi al centro del percorso allestito fino al 17 dicembre. Il palinsesto di incontri, fra concerti, lezioni, laboratori didattici, pubblicazioni su www.fondazionefeltrinelli.it.