26 gennaio 2022

Qual è la differenza tra lingua e dialetto? È giusto parlare di “dialetto” anche nel caso di idiomi fortemente radicati nell’uso di una regione o di una città come il veneto? Sarebbe pensabile insegnarli a scuola? Queste sono alcune delle domande che possiamo porci pensando all’Italia contemporanea. Ma i dialetti, intesi come parlate radicate in un certo territorio, esistevano prima che una di queste varietà, il fiorentino trecentesco, si imponesse sulle altre, grazie al prestigio letterario conseguito dai suoi autori. Dante aveva piena coscienza della differenza tra parlata spontanea in una certa area geografica e lingua letteraria, frutto di un’elaborazione d’arte. Solo quando il fiorentino antico si afferma come lingua scritta, fioriscono grandi letterature dialettali, che in alcuni casi si sono dimostrate vitali fino ad oggi.

prof. Luca Serianni

PROF. LUCA SERIANNI

Professore emerito di Storia della lingua italiana nell’Università La Sapienza di Roma. Dottore honoris causa nelle Università di Valladolid e Atene, è socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, della Crusca, dell’Arcadia e dell’Accademia delle Scienze di Torino. Si è occupato di vari temi, dalle Origini ad oggi, e di didattica della lingua italiana di cui è unanimemente riconosciuto tra i maggiori esperti.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

– Per il De vulgari eloquentia leggere, in una delle numerose edizioni commentate con testo a fronte, dal libro primo i capitoli dall’XI al XIX e consultare nell’Enciclopedia dantesca (online) i lemmi relativi alle singole varietà.

– Per i dialettismi dell’italiano:
P. Zolli, Le parole dialettali, Rizzoli 1986;
P. D’Achille, I dialettismi in italiano, in Enciclopedia dell’italiano diretta da R. Simone (online)
T. Telmon, I regionalismi dell’italiano, ivi,

prof. Luca Serianni

PROF. LUCA SERIANNI

Professore emerito di Storia della lingua italiana nell’Università La Sapienza di Roma. Dottore honoris causa nelle Università di Valladolid e Atene, è socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, della Crusca, dell’Arcadia e dell’Accademia delle Scienze di Torino. Si è occupato di vari temi, dalle Origini ad oggi, e di didattica della lingua italiana di cui è unanimemente riconosciuto tra i maggiori esperti.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

– Per il De vulgari eloquentia leggere, in una delle numerose edizioni commentate con testo a fronte, dal libro primo i capitoli dall’XI al XIX e consultare nell’Enciclopedia dantesca (online) i lemmi relativi alle singole varietà.

– Per i dialettismi dell’italiano:
P. Zolli, Le parole dialettali, Rizzoli 1986;
P. D’Achille, I dialettismi in italiano, in Enciclopedia dell’italiano diretta da R. Simone (online)
T. Telmon, I regionalismi dell’italiano, ivi,