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Qual è la differenza tra lingua e dialetto? È giusto parlare di “dialetto” anche nel caso di idiomi fortemente radicati nell’uso di una regione o di una città come il veneto? Sarebbe pensabile insegnarli a scuola? Queste sono alcune delle domande che possiamo porci pensando all’Italia contemporanea. Ma i dialetti, intesi come parlate radicate in un certo territorio, esistevano prima che una di queste varietà, il fiorentino trecentesco, si imponesse sulle altre, grazie al prestigio letterario conseguito dai suoi autori. Dante aveva piena coscienza della differenza tra parlata spontanea in una certa area geografica e lingua letteraria, frutto di un’elaborazione d’arte. Solo quando il fiorentino antico si afferma come lingua scritta, fioriscono grandi letterature dialettali, che in alcuni casi si sono dimostrate vitali fino ad oggi.

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