“Il futuro si è per così dire spostato da dove dovrebbe essere. Sono passati cent’anni e di nuovo il futuro non è al suo posto. Siamo entrati in un tempo di seconda mano.” Sono parole che Aleksandr Grin, raffinato scrittore russo vissuto a cavallo tra il 19° e il 20° secolo, pronunciò poco prima della Rivoluzione d’ottobre. Circa cent’anni dopo il premio Nobel Svetlana Aleksievič ha titolato proprio Tempo di seconda mano il libro dove racconta il crollo dell’Unione Sovietica, un’imponente raccolta di centinaia di interviste di uomini e donne testimoni di questo grande cambiamento; uno spaccato di una civiltà tramontata, un’enciclopedia dei sogni dell’uomo rosso, fecondata dal dono che ha l’autrice di saper penetrare l’anima di coloro che hanno vissuto quell’epoca anche esaltante e che oggi stentano ad adattarsi ad un tempo, di seconda mano, appunto.

Abbiamo chiesto a Florian Borchmeyer, dramaturg della Schaubühne Berlin, di adattare questo grande romanzo documentario per il teatro. Il risultato distilla l’essenza del testo e ne potenzia la polifonia: monologhi, dialoghi e voci corali si articolano tra racconto ed evocazione. Siamo emozionati ed entusiasti per l’inizio di questo nuovo progetto che sarà diretto da Carlo Cerciello che inizierà a provare con il cast fra pochi giorni per debuttare poi in prima nazionale il 25 marzo.

 

Per informazioni e biglietti:
https://www.teatrodue.org/tempo-di-seconda-mano/